Cosa sono gli oli essenziali ?

Sono miscele molto complesse di sostanze volatili e odorose, liquide o solide, prodotte dalle piante e racchiuse nelle loro cellule sotto forma di piccolissime gocce.
Sono intimamente connesse con i processi vitali della pianta e si possono trovare in diverse sue parti ( foglie, rami, steli, frutti, scorza, corteccia, resina, fiori, semi e radici) conferendole odori caratteristici.
Queste secrezioni prodotte dalla pianta diventano, dopo l‘estrazione, ´olio essenziale`.
Da parti diverse della stessa pianta possono essere estratti oli essenziali differenti sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, L’olio essenziale di Arancio Amaro per esempio può essere estratto dalla scorza, dalle foglie della pianta (petitgrain) o dai fiori (neroli).
Gli oli essenziali hanno una composizione chimica ( chemiotipo ) molto vasta, possono contenere anche 200 sostanze che, combinate tra loro, generano caratteristiche diverse per ciascun olio, tale composizione subisce l‘influenza di diversi fattori come il clima, la zona geografica, le caratteristiche del terreno dove cresce, se spontanea o coltivata, lo stadio di crescita e il tempo di raccolta. Di primaria importanza è la durata della sua esposizione alla luce solare e al calore che ne determinerà la produzione degli oli essenziali.
Quindi, anche le piante, hanno caratteristiche diverse in relazione all‘ambiente dal quale provengono e piante della stessa specie e genere possono produrre oli molto diversi tra loro, sia dal punto di vista chimico che olfattivo.
(Il chemiotipo è specificato solitamente dopo il nome botanico in etichetta o in un eventuale scheda tecnica e indicata la sostanza chimica dominante, es: ROSMARINUS OFFICINALIS, 1,8-cineolo).
Va comunque ricordato che , al di là delle diverse componenti chimiche,  piante di una stesso genere condividono caratteristiche simili, Il Rosmarino per esempio, al di là  di dove sia cresciuto, racchiude in se la stessa intensità ed energia di una natura comune.

Concentratri di luce e calore

La luce e il calore del sole sono gli attori fondamentali affinché  una pianta produca oli essenziali, strettamente legati quindi all'elemento fuoco.
Nelle terapie olistiche questi condensati di luce stabiliscono con l‘uomo una relazione improntata sul calore aiutandolo a stimolare i processi interni  e a migliorarne la formazione mantenendo stabile la sua energia vitale.
Le proprietà degli oli essenziali non dipendono soltanto dalle loro caratteristiche chimiche, molto utili nel trattamento  di disturbi fisici, ma anche da ciò che li lega alle energie più sottili rendendoli molto utili per disturbi psicosomatici.
Le sottili qualità degli oli essenziali si trasmettono all‘interno dell‘organismo attraverso la pelle e l‘olfatto, entrando in circolo nel nostro sangue  ed esercitando cosi i loro effetti benefici e curativi.


Risonanza

Ci tengo a sottolineare questo particolare aspetto degli oli essenziali, che si aggiunge alle loro molteplici peculiarità, perché c'è un'altra distinzione da fare dal punto di vista energetico, ossia che  ogni olio ha una diversa frequenza vibratoria che entra in risonanza con quella più sottile del nostro corpo e quindi con i nostri chakra , equilibrandoli.
La legge della vibrazione simpatica dice che entità vibrazionali distinte ma simili tendono ad entrare in simpatia, cioè ad accordarsi e creare un armonia , quindi come vogliamo chiamarla la situazione in cui tutti gli organi del nostro corpo vibrano in armonia? direi semplicemente Salute.

Potere evocativo

L‘olfatto è un senso direttamente collegato con il sistema libico del nostro cervello, area primitiva strettamente connessa con gli stati emotivi, le stimolazioni olfattive infatti sono le sole ad arrivare direttamente alla corteccia cerebrale senza subire analisi preliminari da altre parti del cervello .
Questo ci fa capire perché un odore sia in grado di evocare ricordi ed esperienze sepolte.
L‘ apparato olfattivo , rispetto ad altre parti del cervello, è antichissimo e collega l‘uomo alla sua parte più istintiva .
Per la medicina Ajurvedica il naso costituisce la porta del cervello e della coscienza e, per purificarne i canali energetici, è buona pratica fare dei lavaggi nasali quotidiano con la Lota, che porterà notevoli benefici anche dal punto di vista organico tenendo pulite e disinfettate le prime vie aeree.

Le vie di assorbimento

Il respiro ovviamente permette agli oli essenziali di penetrare nel nostro corpo, pensate a quante volte, senza accorgervene, in una pineta per esempio, avete respirato un aerosol naturale.
Nelle vostre case lo strumento più efficace è il diffusore ad ultrasuoni, che permette alle particelle di rimanere in sospensione nell‘aria per ore.
Inoltre, anche l‘aria della stanza verrà disinfettata e vi ricordo, che anche se ci sono specifici oli con maggior potere antibatterico rispetto ad altri, tutti gli oli essenziali hanno questa caratteristica.
Scegliete quindi gli oli adatti alle vostre necessità,  per esempio quelli con più elevate proprietà antisettiche piuttosto che mucolitiche, benefiche per le vie respiratorie come Eucalipto o Cipresso, ma anche Tea tree o Mirto, e molti altri ancora, ricordandovi che oltre alle proprietà principali ogni olio influisce su aspetti più emotivi e sottili; oppure quelli con particolari proprietà rilassanti ed equilibranti come gli Agrumi o la Lavanda.
Usateli in purezza o miscelateli tra di loro per creare la vostra personale sinergia, molto utili durante le pratiche di Yoga e  meditative, scegliendoli in base allo scopo della vostra pratica.
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La pelle

La via cutanea è solitamente più sicure di quella orale e permette comunque agli oli di penetrare nell‘organismo, l‘assorbimento avviene infatti molto rapidamente se pur con dovute precauzioni.
Alcuni oli essenziali possono essere infatti applicati puri se ben tollerati dalla pelle e non dermocaustici per esempio in caso di infezioni delle unghie; 
Consiglio in ogni caso di diluirli in un olio vettore per aumentarne la tollerabilità e prolungarne l‘azione attraverso un più lento assorbimento,  scegliendolo secondo le vostre necessità, anche in questo caso varrebbe la pena approfondire l'argomento visto che ogni olio vegetale ha caratteristiche specifiche .
Quando una regione del corpo viene trattata con olio, proprio in questa area ci sarà una maggior concentrazione per il suo alto potere di penetrazione.
Possono quindi essere applicati su zone specifiche del corpo in base alle necessità, sui punti energetici dei meridiani o sulle aree cutanee riflesse come il palmo della mano o la pianta del piede  dove ogni zona corrisponde ad un organo specifico.
Le dosi per la diluizione posso variare in base al tipo di trattamento, se si tratta di problematiche fisiche locali o generali è consigliata solitamente una diluizione dal 2% al 5%, qualora invece si volesse agire a livello psicosomatico o di riequilibrio energetico le dosi saranno più basse, dal 1% al 2%.

Ecco una  mini guida per una corretta diluizione in olio vettore.
Queste percentuali  non riguardano l‘applicazione su bambini e donne in gravidanza  che necessitano  invece di dosi molto inferiori e di un attenta valutazione della composizione chimica prima dell‘ utlizzo.

Le cose da dire sarebbero tante altre ma per adesso penso di avervi dato un quadro generale sulla versatilità di questi gioielli vegetali, non vi resta che sperimentare valutando bene le caratteristiche di ogni olio secondo le vostre necessità, ci tengo a  precisare che con il giusto abbinamento  potrete creare un ottimo sostituto alla crema corpo,  viso o agli impacchi per capelli, è possibile inoltre unire al composto gli idrolati così da creare una miscela bifasica da usare come tonico o siero, ma delle acque aromatiche ve ne parlerò in maniera più approfondita, intanto, nello shop, troverete la descrizione di oli essenziali e vettori necessarie per creare la vostra personale miscela che sarà curativa non solo a livello estetico ma anche energetico, sottile ed emozionale.

“...l“anima non percepisce la costituzione fisica interna o esterna delle erbe, ma percepisce intuitivamente i loro poteri e le virtù e riconosce subito il loro signatum...“

                                                                                                                                               Paracelso